Le nostre sedi

La nostra attività si svolge nelle due città più grandi del Canavese: Ivrea e Chivasso.

E’ possibile contattarci negli orari indicati nei due box qui a fianco, se si desidera incontrare i nostri operatori per richieste specifiche di consulenze, occorre telefonare e/o scriverci una email per concordare l’orario dell’appuntamento.

Sede di Ivrea  Progetti e servizi

A Ivrea la Cooperativa Mary Poppins gestisce molti servizi dedicati all’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo e a sostenere l’integrazione della popolazione immigrati, attraverso azioni e servizi di mediazione interculturale nelle scuole, in ambito sanitario e istituzionale. Per il Comune di Ivrea la Cooperativa gestisce il “ Servizio di accoglienza e Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (S.P.R.A.R.)”; gestisce il progetto Cas (Centro Accoglienza Straordinaria) svolto in collaborazione con la Prefettura di Torino e con il Ministero dell’Interno che prevede azioni di accoglienza e integrazione per  richiedenti asilo e rifugiati; coordina le attività del centro culturale Giuliana Karunanayake.
La coooperativa offre servizi di orientamento sociale, lavorativo, abitativo e legale rivolti ad immigrati.

Sede di Chivasso progetto SPRAR

A Chivasso la Cooperativa Mary Poppins gestisce il progetto SPRAR del Comune dove è in atto un modello sperimentale di accoglienza in città 21 donne richiedenti asilo e rifugiate. Questo progetto si è classificato al 139° posto su 367 progetti ammessi-ndr ed è stato inserito nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (S.P.R.A.R.) per il triennio 2014/2016 in seguito all’ammissione al contributo ministeriale del Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo(Fnpsa).
Obiettivo del progetto è consentire alle richiedenti e titolari di protezione internazionale di avviare un percorso personale di inserimento socioeconomico in vista della (ri)conquista della propria autonomia. Offre un’accoglienza emancipante e integrata, la quale  è strumentale a perseguire l’obiettivo dello SPRAR, perché:
• supera il concetto di mera assistenza materiale (vitto e alloggio)
• previene il rischio di assistenzialismo
• riconosce e restituisce dignità e protagonismo ai singoli individui accolti nei progetti
• prevede l’esigenza di costruire un rapporto di reciprocità tra operatori e beneficiari