E’ davvero reale la percezione di essere “invasi” da un numero superiore alle capacità di accoglienza del nostro Paese? L’UNHCR ha pubblicato un rapporto che sdrammatizza ogni dato allarmante: i rifugiati in Italia accolti sino ad oggi rappresentano il 2 per mille della popolazione. Il recente rapporto MId_Year Trend fornisce dati che dimostrano quanto l’accoglienza italiana sia ben al di sotto dei numeri che altri Paesi europei invece raggiungono da molti anni.

Negli ultimi dieci anni l’Italia ha accolto 131.000 rifugiati ( dato UNHCR 2016), ma se si confrontano questi dati con quelli di altri Paesi europei si scopre che per esempio in Svezia la popolazione è circa un sesto di quella italiana (10 milioni) e i rifugiati sono 186mila, ovvero il 50% in più che nel nostro paese. In Germania (82 milioni di abitanti) i rifugiati sono 478mila, quasi 4 volte quelli presenti in Italia. 131.000 rifugiati su 60.000.000 di abitanti (quelli che conta l’Italia dall’ultimo censimento) rappresentano il 2 per 1000 della popolazione totale.

Lo Stato italiano ha risposto positivamente (secondo le tre modalità previste: status di rifugiato, protezione sussidiaria e umanitaria) a circa il 40% delle domande d’asilo inoltrate in questi anni.

Quali sono i criteri di accoglimento delle domande di asilo o protezione sussidiaria o umanitaria? Ha diritto ad essere accolto:

    • solo chi fugge da persecuzioni, torture o dalla guerra, anche se ha fatto ingresso in Italia in modo irregolare ed è privo di documenti. Gli agenti di questa persecuzione o danno grave possono essere lo Stato, partiti o organizzazioni che controllano lo Stato o una parte del suo territorio o soggetti non statuali qualora lo Stato, o chi lo controlla, non vogliano fornire protezione alla vittima di persecuzione o danno grave.

Inoltre non sono accolte domande di asilo se il richiedente:

  • ha commesso un crimine contro la pace, un crimine di guerra o un crimine contro l’umanità;
  •  ha commesso un crimine grave di diritto comune al di fuori del paese di accoglimento e prima di esservi ammesso in qualità di rifugiato;
  • si sia reso colpevole di azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite;
  • sia considerato un pericolo per la sicurezza e l’ordine dello Stato;
  •  sia già stato riconosciuto rifugiato in un altro paese firmatario della convenzione di Ginevra o abbia reiterato la medesima domanda dopo aver ottenuto un diniego.
Chi sono i richiedenti asilo che giungono in Italia?

Secondo i dati Unhcr, le nazionalità più rappresentate negli sbarchi 2016 sono le seguenti e i motivi per cui si fugge sono brevemente indicati a nota:

  • il 21% proviene dalla Nigeria: fugge dal terrorismo di Boko Haram, dalla tratta delle schiave, (in Nigeria ci sono state oltre 11.000 vittime di violenza politica solo nel 2015).
  • il 12% proviene dall’Eritrea: scappa per le giornaliere violazioni dei diritti umani da parte delle autorità politiche, per le torture ai prigionieri politici, per l’obbligo del servizio militare per adolescenti (ecco perché la maggior parte dei richiedenti asilo sono minori);
  • il 10,4% proviene dalla Siria: è scappato dall’Isis, e oggi scappa dal disordine, dalla guerra, dalla povertà, dal freddo, dalle terribili condizioni di questo martoriato.
  • il 7% proviene dal Sudan: fugge dalla guerra civile che ha provocato in soli dieci anni ben 400.000 vittime, una grave povertà e l’acuirsi di violenze politiche contro i difensori dei diritti umani, studenti e attivisti politici.
  • il 7% proviene dalla Gambia: fugge perché sino al 1 dicembre 2017 la Gambia aveva un dittatore, Yahya Jammeh, al potere da oltre 20 anni che è fuggito dal Paese con oltre 11.000.000 di dollari. Chi scappa dalla Gambia oggi lo fa per non subire repressione politica: giornalisti, studenti, rappresentanti dell’opposizione, leader religiosi sono stati arrestati, torturati, uccisi in questi anni nella completa indifferenza internazionale.
  • il 7% proviene dalla Costa d’Avorio: fugge dalla guerra civile, dai disordini politici frutto di complesse situazioni internazionali che però oggi vedono in Costa d’Avorio due governi contendersi il potere.
  • il 5,2 % proviene dal Bangladesh: si fugge dall’instabilità e dai disordini politici, dalle gravi violazioni dei diritti umani, violazione dei diritti delle donne e persecuzioni religiose.
  • Altre piccole percentuali si stratificano tra diversi Paesi africani e del medioriente,  in non pochi casi sono le donne che fuggono da matrimoni combinati, dalla tratta delle schiave, da violenze e7 persecuzioni, da imposizioni rituali verso le proprie figlie (infubulazione, spose bambine) o madri che per proteggere i figli da un futuro segnato dalla guerra imbarcano i minori verso l’Italia.